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AROSA LINE
Nell’immediato dopoguerra non furono soltanto gli armatori che avevano iniziato le attività prima del conflitto ad avventurarsi nel traffico migratorio. Ci furono anche imprenditori estranei al settore marittimo così come perfetti sconosciuti; in alcuni casi vecchie carrette ormai destinate alla demolizione compirono pochi viaggi (non di rado anche uno solo) con nomi e bandiere di comodo con il fine di effettuare un unico trasbordo di passeggeri da un luogo a un altro per soddisfare le esigenze di qualche noleggiatore occasionale: il proprietario di una fabbrica o di una miniera, ad esempio, che necessitava di portare in situ un certo numero di operai oppure, come accadde per l’Anno Santo 1950, qualche religioso che desiderava accompagnare a Roma un numero elevato di pellegrini senza grandi disponibilità finanziarie.
Tra queste “meteore” dello shipping italiano merita particolare menzione la società di navigazione Arosa Line creata dall’imprenditore di origine lussignane Nicolò Rizzi.
Egli era un grande amico di famiglia dei Cosulich, anch’essi originari di Lussinpiccolo, e durante il conflitto aveva collaborato con Guido Cosulich nel creare una società di shipmanagement, la Nautilus S.A. di Lugano per gestire una piccola flotta di navi da carico operanti sotto la neutrale bandiera svizzera. Al termine del conflitto la società si spostò a Genova con il nuovo nome di GEN - Gestione Esercizio Navi. Al tempo Nicolò Rizzi divenne direttore della sussidiaria GEN Sicilia (nota come GENS Line), creata ad hoc per beneficiare dei sussidi riservati dal governo di Roma agli armatori meridionali. Grazie ai fondi governativi la GENS Line avrebbe ordinato due navi da carico al cantiere San Marco di Trieste, la Maria Teresa G. e la Maria Fausta G., entrambe consegnate nel 1949; ad esse si sarebbero aggiunte l’anno successivo due unità di seconda mano, la Carla Maria G. e la Vittoria Maria G. Le quattro unità, dotate di cinque cabine passeggeri a due letti, sarebbero state destinate a un servizio circolare con capolinea Genova che prevedeva ben dodici scali, da porti del Nord Africa alla Gran Bretagna e al Nord Europa.
Come si evince dalle notazioni pubblicate dalla rivista ufficiale dei Lloyd’s londinesi, il “Lloyd’s Confidential Index”, Rizzi nei primi anni Cinquanta era coinvolto in numerose società legate all’esercizio navale le quali, quasi sempre, avevano a che fare anche con la famiglia Cosulich o quella greca degli Evgenides, non a caso fondatrici....